Vocal Crunch è lo studio e la didattica delle voci sporche. Questa ricerca ha dimostrato che cantare vocalità distorte non necessita di particolari predisposizioni, ma solo di un mirato addestramento.
Lo studio è stato condotto monitorando il comportamento delle corde vocali con strumenti medici professionali, con il supporto scientifico e tecnico di uno dei più rilevanti specialisti internazionali di foniatria e otorinolaringoiatria: il dott. Franco Fussi. Solo nei primi due anni di diffusione di questa didattica sono stati più di cento i cantanti che hanno imparato a distorcere la voce con questo metodo.

1 – La mia laringe: ho studiato un tecnica per distorcere la voce che non richiede particolari predisposizioni, l’ho chiamata vocal Crunch. Le mie corde vocali, nella fotografia sopra, sono normali e il suono della mia voce e del mio cantato, quando non imposto vocalità Crunch, risulta essere pulito.
2 – le cartillagini aritenoidee non entrano in vibrazione come invece accade in tecniche quali growl e scream, tuttavia un suono Crunch può essere gestito per risultare ancora più drammatico di queste, oppure per dare solo una leggera coloritura di rumore.
3 – le false corde sebbene in azione costrittiva non entrano in vibrazione. In definitiva parleremo quindi di una distorsione non sovraglottica.
4 – la sorgente sono le corde vere che vibrando con aperiodicità generano una quantità di armonici tale da far risultare la timbrica rumorosa. Questo suono, nello specifico, si chiama Distorsione Stabile o Set Crunch.
Queste tecniche sono illustrate nel libro “Lizard – il canto moderno.” edito da Ricordi.
Autori Matteo Ratti e Franco Fussi.
Le possibilità timbriche sono moltissime e la personalizzazione del proprio stile con il tempo diventa un gioco: esistono quattro tipologie di vocalità distorte alle quali corrispondono altrettante configurazioni laringee. Questi meccanismi sono in alcuni casi combinabili fra loro, applicabili a diversi registri vocali e ovviamente a diversi assetti vocal tract.



